Autore: Paolo Di Paolo
Titolo: Una storia quasi solo d’amore
Pubblicato: Feltrinelli (marzo 2016)
Collana: I narratori
Pagine: 176
La storia – quasi solo d’amore – è quella di Nino e Teresa. Lui, poco più che ventenne, è un aspirante attore. È appena tornato a Roma, con un diploma di recitazione in tasca, conseguito a Londra. È spavaldo, con il furore dell’ambizione che solo certa giovinezza e inesperienza conservano intatto, come inscalfibile. Lei ha trent’anni, lavora in un’agenzia di viaggi, ha meno ambizioni di Nino ma anche le idee più chiare e vive il suo presente con l’impegno, le esperienze e le ideologie che si è costruita nel tempo. Si incontrano davanti a un teatro ed è subito mistero per entrambi. Sullo sfondo di una Roma ben descritta («A Roma un’epoca è questione di metri»), Nino e Teresa si lanciano verso un sentimento nuovo, quasi fosse una scommessa. Nino è confuso e turbato dal fascino di lei: la osserva, le piace, starle accanto lo costringe a pensare, a porsi delle domande e a farne sempre di più a sua volta. Teresa è la nipote di Grazia, amica e insegnante di teatro di Nino. Grazia è anche la voce narrante, quella zia che tutto sa e tutto vede perché è da una prospettiva privilegiata, postuma, che può guardare i due ragazzi.
Grazia propone a Nino un corso di teatro («Laboratorio teatrale per la terza età, frequenza un giorno a settimana, lunedì pomeriggio, spettacolo finale a maggio»). Nino ne è sconvolto: il punto non è se si sente all’altezza del compito («ovviamente sì, per carità, si sentiva più che all’altezza»). Il punto è l’età media dei suoi allievi: sessantacinque, settant’anni, pensionati senza il furor sacro della recitazione, con il solo obiettivo di divertirsi e trascorrere un pomeriggio in compagnia preparando uno spettacolo. Nino accetterà e sceglierà di mettere in scena – non a caso – Le false confidenze di Marivaux.
Paolo Di Paolo, classe 1983, oltre a essere uno scrittore scrive per la tv ed è un giornalista, scrive sulle pagine culturali di alcuni quotidiani, tra cui “Il Sole 24 Ore” e “l’Unità”. Con Dove eravate tutti (Feltrinelli, 2011) ha vinto il Premio Mondello e il SuperPremio Vittorini 2012. Con Feltrinelli ha pubblicato anche Mandami tanta vita (2013, vincitore Premio Salerno Libro d’Europa, Premio Fiesole e finalista Premio Strega) e, nella collana digitale Zoom, La meravigliosa stranezza di essere vivi (2012).