Dopo aver narrato nei “Miei mari” le sue avventure nelle acque di tutto il mondo, Folco Quilici racconta dei suoi viaggi sulla terraferma. Lo fa attraverso il suo ultimo libro, “Terre d’avventura“, edito da Mondadori, presentato a Marsala nei giorni scorsi. Un incontro suggestivo, reso tale anche dallo sfondo – quello settecentesco del chiostro dell’ex Convento del Carmine di Marsala – organizzato dalla Libreria Mondadori e dall’agenzia Communico, in collaborazione con l’amministrazione comunale. A dialogare con Folco Quilici, lo scrittore Ninni Ravazza e la dottoressa Rossella Giglio, Dirigente del Servizio per i beni archeologici della Sovrintendenza per i beni culturali e ambientali.
Attraverso ricordi, immagini e dialoghi, l’autore ha trasportato i presenti negli angoli più remoti del pianeta, appagando ogni loro curiosità. Ha raccontato di territori spesso lontani dalle cronache quotidiane e dalle riviste di turismo. Dalle rive del Gange all’Amazzonia, dal Sahara all’Uzbekistan, tra i suoni e le architetture delle vie di Samarcanda, Quilici ha catturato in immagini splendide, le consuetudini e le tradizioni di popoli, così lontane e diverse dalle nostre, da ignorarne in molti l’esistenza. Attraverso le sue pagine, ha svelato così le leggi che regolano i matrimoni presso i tuareg, il carnevale più antico e colorato del mondo a Baldev, in India, l’arte pittorica degli aborigeni della Terra di Arnhem. Il volume è arricchito di un dossier fotografico e di un dvd, con le immagini più incantevoli che testimoniano l’amore e la meraviglia di Folco Quilici per ogni aspetto della natura e della civiltà umana.
Elisa Giacalone