Il nuovo album di Angelo Branduardi: Senza spina

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Un disco memoria. Senza spina, il nuovo album di Angelo Branduardi, è stato presentato nei giorni scorsi a Milano, alla libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte. Si tratta di una sorta di testimonianza di un concerto del 1986 al Teatro Olympia di Parigi, al quale parteciparono, oltre al cantautore, Bruno De Filippi (armonica a bocca, strumenti a plettro), Maurizio Fabrizio (chitarre) e José de Ribamar (percussioni). È stato uno dei primi concerti completamente acustici della storia, quando ancora l’unplugged non esisteva. Non mancano nel disco brani inediti, registrati in un concerto lo scorso febbraio, ancora una volta al teatro Olympia di Parigi. Protagonisti, oltre allo stesso Branduardi, Gigi Cappellotto al basso, Maurizio Fabrizio al pianoforte e chitarre e Lele Melotti alla batteria e alle percussioni. Insomma, undici brani tratti dal concerto del 1986 e tre brani inediti, Il denaro dei nani, La tempesta e Cara rimani. È l’incontro della musica classica con quella folk, alla maniera di Branduardi. In libreria, il cantautore ha raccontato la sua musica e cantato le sue leggende, accompagnandosi con il suo inseparabile violino. Da Esenin a Yeats, da Keats a Shakespeare fino a Lorenzo De Medici, non c’è stato cantautore italiano che si sia cimentato con la poesia più e meglio di Angelo Branduardi. E nel primo singolo, estratto dal disco, Il denaro dei nani, la poesia si fonde con la denuncia. “È forse l’unica canzone di denuncia – dichiara – che ho scritto nella mia carriera, è una sorta di metafora”. E le metafore di Branduardi vanno ascoltate, non spiegate.