L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento (Einaudi, 2014, pp. 151) di Massimo Recalcati è un elogio dell’insegnamento che non può ridursi a mera trasmissione di informazioni e competenze. Hanno parlato della scuola, al Salone del Libro di Torino, lo scrittore Paolo Giordano e lo psicanalista, filosofo e pedagogista Massimo Recalcati, autore del libro.
L’accento viene messo sulla dimensione dell’Incontro. È questa la tesi cardine del libro: la nostra vita acquista una forma attraverso gli incontri che si succedono.
Una mattina, nella classe di un Istituto Agrario, fa la sua apparizione Giulia, una giovane professoressa di lettere che parla di letteratura e di poesia con una passione sconosciuta. È quell’incontro a “salvare” Massimo Recalcati che, in questo libro dedicato alla pratica dell’insegnamento, riflette su cosa significa oggi essere insegnanti.
Recalcati descrive tre tipi di scuola:
La scuola di Edipo: quella del dopoguerra, ben rappresentata dalla fotografia che fa da copertina al libro: un’insegnante che somministra una medicina (olio di merluzzo, probabilmente, ricorda l’autore pescando fra i suoi ricordi) agli scolaretti in divisa, uno dietro l’altro in fila. Era la scuola dell’obbedienza, della gerarchia, della conservazione e della tradizione, che prolungava idealmente l’autorità del padre-padrone, in cui dominavano paura e deferenza.
La scuola di Narciso: col passare degli anni si è stemperato l’elemento di conflittualità; gli insegnanti hanno perso il loro ruolo tradizionale e si è affermato il narcisismo, che va a contaminare il rapporto tra le generazioni all’interno della famiglia, la quale diventa antagonista della scuola (si vedano i ricorsi sempre più frequenti contro le decisioni dei docenti, le contestazioni agli insegnanti da parte dei genitori). Evitare che i ragazzi affrontino la fatica della formazione e l’alleanza, inedita, fra genitori e figli, per evitare che questi incontrino difficoltà. C’è poi la deriva aziendalistica: la scuola vista dai governi come azienda (debiti, crediti, assesment…), e quindi pensata su una dimensione economica-produttiva (concetti come quello di “competizione”).
La scuola di Telemaco: e poi ci sono quegli insegnanti che hanno fatto dell’incontro il centro del loro lavoro in classe, quell’incontro che modifica la direzione della vita.