Un pubblico ministero (Bruno Armando), un avvocato (Lombardo Fornaia), un giudice (Giovanni Argante), un boia (Franz Cantalupo), tutti ufficialmente in pensione, ma sempre pronti a imbastire un processo ed emettere la sentenza finale. E un rappresentante di tessuti, Alfredo Traps, alias Gianmarco Tognazzi. Sono i protagonisti di Die panne ovvero la notte più bella della mia vita, di Friedrich Dürrenmatt, regia di Armando Pugliese, in scena al Teatro San Babila fino al 28 marzo.
Alfredo Traps rimane in panne con l’auto. Costretto ad una sosta, trova ospitalità a casa di un vecchio giudice, il cui unico passatempo è celebrare importanti processi storici. Traps si ritrova imputato in un vero e proprio processo: confessa di aver compiuto un delitto divenendo l’amante della moglie del suo principale che, avvertito anonimamente, è morto a causa di un infarto.
L’opera teatrale prende le mosse da uno dei romanzi brevi più significativi di Friedrich Dürrenmatt Die panne. Una storia ancora possibile (1956), in cui lo scrittore svizzero indaga le passioni e i sentimenti umani.
Il testo, riproposto in teatro con la sapiente regia di Armando Pugliese, assume i toni cangianti del leggero, del comico, del tragico e del grottesco coinvolgendo lo spettatore nello stesso modo in cui è coinvolto il protagonista. Un tema senza tempo, intramontabile: il conflitto dell’individuo con un mondo intimo, ignoto e a volte mostruoso.
Elisa Giacalone