Giovanni Marrozzini è un fotografo freelance. Nato a Fermo nel 1971, Marrozzini racconta l’immigrazione, il disagio mentale, l’hiv, le modificazioni genitali femminili, l’autismo, la cecità, così come il microcredito e le minoranze etniche.
Una fotografia desiderosa di rappresentare le lotte, la rabbia, le ingiustizie silenziose che ci circondano ma anche la solidarietà, la vita quotidiana; talvolta una fotografia capace anche di indignare.
Ha lavorato in Italia, Zambia, Kenia, Tanzania, Etiopia, Angola, Camerun, Israele/Territori palestinesi, Argentina, Albania.
Attualmente porta avanti un progetto di ricerca fotografica sociale nelle varie regioni italiane (per saperne di più http://www.itaca.me).
“Siamo surclassati di immagini – afferma Giovanni Marrozzini – è molto difficile vendere gli articoli fotografici soprattutto se questi trattano tematiche sociali; difficilmente vado dai foto editor o nei giornali per vendere queste foto, perché comunque ti dicono che il lavoro è bellissimo però invendibile. Con tutta la carta patinata che c’è oggi in giro è molto difficile vendere racconti che parlano di un’umanità a noi distante, anche di un concetto di paura a essi legato“.