Tutto nasce da un’idea di Hana Jakrlova, fotografa ceca. La professionista decide di immortalare gli ambienti e i protagonisti, anche durante gli incontri sessuali. L’intento è esplorare gli effetti che Internet provoca sul singolo e sulla coppia. Attraverso foto splendide, per nulla pornografiche, viene fuori uno spaccato della realtà in cui il piacere del guardare e dell’essere guardati supera quello del fare. E dalla mostra fotografica al documentario il passo è breve.
Viene raccontato un impero del sesso in cui la realtà, il virtuale e il rapporto con le telecamere si mescolano come in nessun altro luogo, con un giro di affari di svariati milioni di euro. Nel documentario, le riflessioni di Hana Jakrlova, le interviste ai vari protagonisti, clienti e attrici. Ciò che maggiormente interessa la fotografa e il regista è osservare come le persone si rapportano alle telecamere. La Jakrlova spiega come sia stato difficile fotografare le persone mentre facevano l’amore (o sesso, che dir si voglia), e di come provasse un’innegabile fusione di eccitazione e disagio. Un viaggio nei meandri del sesso all’avanguardia, insomma, dove sono l’esibizione da un lato e il senso di atavica solitudine dall’altro, a farla da padrone.
Il volto di una lei privo di ogni emozione e quello di un lui che fissa costantemente la sua immagine nella videocamera che lo riprende è solo una delle numerose scene che ha colto magistralmente la fotografa. Dettagli che per i dirigenti del Big Sister sono solo quisquilie. Gli imprenditori, infatti, si propongono nuove sfide sulla rete: chat, votazioni interattive, programmi live lanciabili direttamente sui cellulari con tecnologia 3G e nuove intriganti proposte sessuali, come gli scambi di coppia o il vergine del mese che verrà iniziato dalle loro ragazze ai piaceri del sesso. Un’azienda come un’altra dove ancora una volta sono i soldi a fare la differenza, a discapito di tutto il resto.
Elisa Giacalone